In generale, la richiesta di aiuto può partire da un disagio che la persona vive in una determinata fase della sua vita, in relazione a cambiamenti che possono essere:

- previsti ma non per questo meno destabilizzanti, come certi passaggi fisiologici del ciclo della vita, quali la maternità o la menopausa;

- imprevisti e per questo ancor più traumatici ed impattanti l'esistenza, come un aborto, la perdita di una persona cara, un problema di salute o la perdita del lavoro e quindi di una posizione professionale e sociale;

- somatizzati: in questi casi il malessere può manifestarsi attraverso "spie" emotive e comportamentali più varie; per esempio: stati d'ansia, disturbi dell'umore, depressione, attacchi di panico, pensieri ossessivi ma anche fobie, disturbi nella sfera del comportamento alimentare, disturbi nell'area della sessualità, etc.

L'obiettivo della terapia è quindi quello di promuovere il benessere psicologico, e di riflesso anche quello fisico e relazionale della persona, donna o uomo, incoraggiando la riattivazione della sua tendenza innata alla vita e alla risoluzione dei problemi, attraverso l'ascolto e la rielaborazione dei suoi vissuti emotivi e dei suoi costrutti.

É prevista la possibilità di offrire sostegno psicologico domiciliare a persone impossibilitate a raggiungere lo studio privato a causa di gravi impedimenti oggettivi (malati gravi, oncologici, traumatizzati, con importanti compromissioni fisiche) o soggettivi (persone affette da blocchi psichici importanti e tali da rendere difficile il contatto con l'esterno).